Decreto legge n.18 pubblicato il 17 marzo 2020 - "Cura Italia"
Il Governo ha varato numerose misure contenute nel Decreto Legge n.18 pubblicato il 17 marzo 2020, che spaziano su numerosi argomenti. D’altro canto parrebbero continuare ad emergere numerose criticità nei confronti della categoria dei liberi professionisti. Difatti, l’art. 26 che individua le misure a favore dei professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa non esplicita in maniera chiara la platea a cui esso si rivolge. Inoltre, anche l’art. 44, con l’istituzione del fondo per il reddito di ultima istanza definisce misure atte a garantire il sostegno per i lavoratori autonomi, in cui potrebbero rientrare anche i liberi professionisti.
Le problematiche legate al Decreto "Cura Italia" espresse dai vari Ordini Territoriali sono state raccolte sia attraverso il Comitato di Presidenza dell'Assemblea dei Presidenti, che attraverso videoconferenze con i rappresentanti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ed è stato chiesto, pertanto, al Presidente del CNI Armando Zambrano di rappresentare nelle sedi opportune le istanze che provengono dal mondo delle professioni.
In questo momento di particolare crisi è opportuno che le comunicazioni avvengano sempre con voce unitaria da parte degli Ordini Professionali per tramite del Consiglio Nazionale, pertanto il Presidente Armando Zambrano, oltre a farsi portavoce degli Ordini Provinciali, ha investito della problematica la Rete Professioni Tecniche ed il CUP attivando sin da subito un percorso che raggruppa al suo interno la gran parte dei professionisti Italiani.
La Rete Professioni Tecniche unitamente al CUP ha spedito al Presidente Giuseppe Conte nota il 24.03.2020 (disponibile sul sito), facendo presente che gli Ingegneri e tutto il sistema Italiano delle professioni sono a disposizione del Paese in questa fase di emergenza e sono pronti successivamente per il rilancio, ma chiedono adesso al Governo misure di sostegno che abbiamo una prospettiva almeno di medio termine.
Successivamente, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, unitamente al Ministro dell'Economia e delle finanze, hanno emesso apposito Decreto in cui chiariscono che, come peraltro già ipotizzato, i professionisti rientrano nell'art. 44 del Decreto Legge "Cura Italia". Occorre però dire che tale Decreto presenta alcune evidenti criticità:
- viene stabilita la somma di euro 600,00 per il mese di marzo 2020, che è da ritenersi sicuramente inadeguata alle esigenze delle libere professioni;
- vengono imposti dei requisiti di accesso ( reddito nel 2018 inferiore a 35.000,00; se inferiore a 50.000,00 confronto con il primo trimestre del 2020; attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;
- regolarità contributiva nell'anno 2019) previsto soltanto per le libere professioni, mentre alcun limite è posto ai soggetti iscritti all'INPS o alla Gestione Separata INPS, creando di fatto iniquità sociale.
Investiremo il Consiglio Nazionale della problematica affinché si faccia portavoce delle istanze attraverso la Rete delle Professioni Tecniche, convinti che tali misure debbano servire esclusivamente a supportare i professionisti per il periodo contingente, ma auspichiamo che siano messe in atto misure ben più incisive quali in primis la sburocratizzazione e l'iniezione di risorse, finalizzate a soluzioni di medio-lungo periodo.
Inarcassa ha pubblicato le modalità di richiesta del contributo di 600 euro, accessibile dal 1 aprile p.v.:
https://www.inarcassa.it/site/home/articolo8206.html
Attendiamo fiduciosi gli sviluppi, che saranno pubblicati sul sito dell'Ordine appena ufficiali, convinti della necessità di garantire anche alla categoria dei liberi professionisti il giusto riconoscimento e la legittima dignità.
Il Presidente
Ing. Salvatore ARTUSA